Job 3:3-16

ItalianRiveduta(i) 3 "Perisca il giorno ch’io nacqui e la notte che disse: "E’ concepito un maschio!" 4 Quel giorno si converta in tenebre, non se ne curi Iddio dall’alto, né splenda sovr’esso raggio di luce! 5 Se lo riprendano le tenebre e l’ombra di morte, resti sovr’esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempian di paura! 6 Quella notte diventi preda d’un buio cupo, non abbia la gioia di contar tra i giorni dell’anno, non entri nel novero de’ mesi! 7 Quella notte sia notte sterile, e non vi s’oda grido di gioia. 8 La maledicano quei che maledicono i giorni e sono esperti nell’evocare il drago. 9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce e la luce non venga, e non miri le palpebre dell’alba, 10 poiché non chiuse la porta del seno che mi portava, e non celò l’affanno agli occhi miei. 11 Perché non morii nel seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dalle sue viscere? 12 Perché trovai delle ginocchia per ricevermi e delle mammelle da poppare? 13 Ora mi giacerei tranquillo, dormirei, ed avrei così riposo 14 coi re e coi consiglieri della terra che si edificarono mausolei, 15 coi principi che possedean dell’oro e che empiron d’argento le lor case; 16 o, come l’aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce.